Radiotelescopio ARECIBO: una fine annunciata

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Per noi amanti dell’Astronomia il telescopio rappresenta un emblema, uno strumento indispensabile per potersi avvicinare da semplici appassionati a questa affascinante scienza; ma il telescopio è soprattutto il tramite essenziale che consente agli scienziati e ai ricercatori di poter condurre osservazioni, analisi, ricerche, scoperte.

E’ per questo che la notizia delle ultime ore ha scosso un po’ tutti, dalla comunità scientifica agli astrofili, ovvero: il radiotelescopio Arecibo verrà smantellato!

Ad annunciarlo la National Science Foundation, azienda che gestisce la struttura e che è stata molto chiara riguardo al destino di Arecibo: purtoppo non vi sono le condizioni necessarie pe poter riparare il radiotelescopio.

Un triste epilogo per uno strumento che fu costruito ben 57 anni fa, messo in uso nel 1963, e che con i suoi 305 mt di diametro è stato il più grande radiotelescopio del mondo per ben 50 anni.

Il telescopio Arecibo. Credit: Science

Arecibo, noto anche come il National Astronomy and Ionosphere Center (NAIC, Centro Nazionale per l’Astronomia e la Ionosfera), è situato circa 15 km a sud-sudovest di Arecibo, nell’isola di Porto Rico, luogo dove nel 2017 si abbattè con tutta la sua forza l’uragano Maria, causando danni devastanti all’isola e all’osservatorio.

Anche il terremoto del gennaio 2020 aveva contribuito ad arrecare danni alla struttura portante di Arecibo.

Ma a dare il colpo di grazia al telescopio è stato uno dei cavi ausiliari che sostengono le strutture metalliche poste sopra la grande antenna, e che, spezzandosi, è caduto sul disco del telescopio danneggiandolo in maniera irreparabile.

Questa notizia già in agosto lasciò con l’amaro in bocca, ma speranzosi che in seguito il telescopio potesse essere riparato.

A quanto pare invece il danno è tale da non poter aver alcuna speranza, danno accentuatosi ulteriormente in ottobre, quando un altro cavo è caduto rovinosamente sul disco del radiotelescopio.

Il danneggiamento del disco del radiotelescopio avvenuto ad agosto 2020. Credit: mediainaf

Tutta l’area è pericolante, quindi si vede necessario lo smantellamento dell’osservatorio.

Per molti Arecibo viene immediatamente accostato al ruolo che ha avuto nel film Contact, e nel progetto SETI voluto dal grande Carl Sagan.

Il telescopio è inoltre comparso in una scena del film GoldenEye e anche in un episodio di X-Files, oltre che a decine di altri film.

Il radiotelescopio Arecibo non è solo cinematografia, anzi: esso ha prodotto importanti scoperte. Appena dopo la sua inaugurazione, nel 63, il gruppo di Gordon H. Pettengill determinò che il periodo di rotazione di Mercurio non era di 88 giorni, come era stato previsto, ma di soli 59 giorni. Nel 1968 la scoperta di Richard Lovelace della periodicità della nebulosa del Granchio determinò la prima evidenza fondata dell’esistenza delle stelle di neutroni nell’Universo. Nel 1974 Hulse e Taylor scoprirono la prima pulsar binaria PSR B1913+16, per la quale si aggiudicarono poi il Premio Nobel per la fisica.
Nel 1982 venne scoperta la prima millisecondpulsar, PSR J1937+21, da Don Backer, Shri Kulkarni e altri. Questo oggetto ruota su sé stesso 642 volte al secondo ed è rimasto fino al 2005 la pulsar più veloce conosciuta.

Nell’agosto del 1989 si ottenne la prima immagine diretta di un asteroide nella storia: il 4769 Castalia. Nell’anno seguente, l’astronomo polacco Aleksander Wolszczan scoprì la pulsar PSR B1257+12 in orbita alla quale vennero poi trovati tre pianeti (e una possibile cometa).

Questi furono i primi pianeti extrasolari scoperti. Nel 1994, John Harmon utilizzò il radiotelescopio per mappare la distribuzione del ghiaccio nei poli di Mercurio.

Grazie al progetto SETI@home è stata scoperta nel 1º settembre 2004 la Sorgente radio SHGb02+14a, una possibile fonte extraterrestre. La sorgente radio è stata osservata per tre volte a una frequenza di 1420 MHz.

Inoltre nel 1974, da Arecibo, era stato inviato un messaggio radio verso l’ammasso globulare M13, ideato da Frank Drake, astronomo della Cornell University, con lo scopo di informare eventuali civiltà aliene della nostra esistenza: il cosiddetto messaggio di Arecibo.

Il radiotelescopio Arecibo. Credit: aliveuniverse

Insomma, ormai la decisione è stata annunciata, ma Arecibo lascia dietro di sé una grande carriera costellata di successi e scoperte oltre ad un bel ricordo accompagnato però da un pizzico di delusione dovuto alla sua inesorabile fine.


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